martedì 29 maggio 2012

E la violenza "fisica"!

Alla fine del film dei fratelli Coen, sono rimasta disorientata. Non solo per la violenza eccessiva e gratuita onnipresente nel film (rappresentata meravigliosamente da una “macchietta”  improbabile come Javier Bardem), ma mi sono sentita come lo sceriffo Bell che non riusciva a spiegarsi tutto quell’orrore. La risposta l’ho trovata, e forse ho vinto il mongolino d’oro,  nel titolo del film, citato alla fine proprio dall’eroe buono e perdente della storia;  la chiave di lettura, o dovrei dire, la chiave di volta: “Non è un paese per  vecchi”. Tanta violenza non sarebbe stata capita dalle precedenti generazioni, forse sorrette da valori morali più profondi, o semplicemente ancora memori delle brutture delle guerre mondiali. Sta di fatto, che ciò che non valeva nel film, vale oggi in Italia: il nostro è un paese per vecchi. I più vecchi (chi ci arriva, ovvio) ricevono la pensione, i più vecchi possono permettersi due macchine (io neanche la bicicletta), i più vecchi lavorano, i più vecchi comandano, i più vecchi parlano di giovani che diventano vecchi e non sono più giovani. Insomma, tra una ventina d’anni, forse più se li vedo, potrò dire che l’Italia è il paese che mi rappresenta, sebbene adesso mi scamazzi bene bene.



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