giovedì 30 dicembre 2010

L'anno che verrà...

Finisce un anno, ne arriva un altro. Come a dire “morto un papa se ne fa un altro”, e menomale!! La fine dell’anno è un momento di sintesi per tutti; chi più, chi meno, tira le somme di tanti giorni passati a volte lentamente a volte velocemente. Per quanto mi riguarda è stato un anno pieno di alti e bassi: felicità estrema intervallata a tristezza cupissima;  sbalzi del cuore e pugni allo stomaco; preoccupazioni per il futuro miste a illusioni e speranze di realizzazione. Non mi sono fatta mancare niente!! Come diceva un mio carissimo amico, gli anni pari mi stanno sulle palle, e visto, che tutto sommato, non mi lamento dell’appena trascorso, le mie speranze si rinnovano per l’anno dispari; le mie paure ed ansie di cancellano e il mio entusiasmo l’investo tutto in una nuova avventura che sta per cominciare e che promette bene!! Detto questo, poichè sono e resto una nostalgica delle cose andate, di seguito una frase di Baricco in cui mi sono imbattuta: vedi come ogni volta, sempre il passato resiste al futuro, conia incredibili compromessi senza il minimo senso del ridicolo, si mortifica perdutamente pur di continuare a possedere il presente, anche a tempo scaduto. Ostinato e ottuso. Lascio voi e questo 2010 rubando una frase di un’amica che ha lasciato un bel post di auguri su fb e che non solo condivido molto, ma non saprei usare parole migliori: “ricordate che siete voi gli artefici della vostra felicità, sempre, e se avete la sensazione che non arrivi nella vostra vita è perchè inconsapevolmente le avete chiuso la porta. entrate in armonia con l'universo e sperimenterete su voi stessi la sua generosità.” (cit. lux). IN BOCCA AL LUPO A TUTTI!!!


sabato 18 dicembre 2010

Il senso di Edipo


Il complesso di Edipo è sempre stato un tabù. Pensare che il bambino vuole fare sesso con la mamma è una follia d’altri tempi. Ma che schifezza è questa?!? Eppure, seppure in modo meno sessuale, in realtà il retaggio di attaccamento alla nostra genitrice ci condiziona nelle nostre relazioni. Forse mi sono risposta ad un post precedente, sulla difficoltà di legarsi agli altri. Non gioca solo un ruolo fondamentale il senso di libertà, ma anche il senso di colpa che ci assale nel momento in cui cominciamo a fare i primi passi lontano dalla gonna della mamma. Questo sarà una parentesi impopolare del mio blog, ma vi invito a riflettere. E se poniamo maggiore attenzione, il complesso si estende a tutte le nostre attività, dallo studio  alle scelte professionali; dalla voglia di emigrare a braccetto con la tendenza a tornare al porto materno. Se non riusciamo a risolvere la nostra relazione con la mamma, non ci emanciperemo mai veramente e non cominceremo ad essere mai davvero noi stessi. Riflettiamo bamboccioni, riflettiamo!







domenica 12 dicembre 2010

La libertà e la gabbia di matti

Cosa significa libertà? Se lo chiedi in giro, tutti ti risponderanno "fare quello che mi pare senza rendere conto a nessuno!". Sarà veramente così? Secondo i più illustri sociologi la libertà è un'utopia, è una forma mentis perchè nella vita reale non esiste. Si ragiona sul fatto che la mia libertà ha dei confini, confini delimitati dalla libertà altrui, quindi contro il principio "senza rendere conto a nessuno!". Secondo tale visione, la libertà è una costruzione mentale ed ha la sua porzione di vero. Si è liberi solo nella testa! Ma non credo sia condiviso dai più. Tante persone sono talmente legati a questa idea che vogliono trasferire a tutti i costi il sense of freedom anche nelle relazioni personali, col rischio di non riuscire a legarsi alle persone che si vogliono bene. Ma non dovrebbe essere una cosa naturale? Perchè l'investimento nelle persone dovrebbe essere motivo di mancanza di libertà? Se riuscissimo ad essere davvero liberi nella nostra testa, nessuna relazione diverrebbe una gabbia per uccelli!!