Ho appena finito di vedere il penultimo film di Woody Allen. Non sono un’appassionata sfegatata del regista, ma gli ultimi suoi film, il modo di interpretare le relazioni, i sogni, le illusioni, le vite lo trovo molto interessante e ricco di spunti di riflessione. “Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni” io non lo conoscevo. Non avrà avuto il “rumore e il furore” degli altri, ma è, come sempre, incompiuto; lascia insoddisfatti.
Come la maggior parte delle cose che facciamo, sono incompiute (serve la nostra fantasia per completarle).
Il narratore inizia dicendo “Shakespeare ha detto : la vita è piena di rumore e di furore, e non significa nulla.” Il messaggio è tautologico, siamo noi che diamo significato alla vita; al furore e al rumore che subiamo, provochiamo, cerchiamo e rifiutiamo. Alla fine le illusioni, spesso, sono le medicine migliori, ma devi crederci fino in fondo, devi vivere le tue stesse illusioni, fino a respirarle, perdersi persino in esse. Senza trucchi e senza inganni, non basta crederci a metà, non serve cullarsi per un po’ di un bel pensiero: bisogna costruirli tutti i bei pensieri e tenerseli stretti, perché alla fine, sono i pensieri, i buoni pensieri che ci fanno vivere bene e riconoscere il bene intorno a noi, e vivere come nei sogni. Come da film (suddetto)!
E da post precedente!