sabato 13 novembre 2010

Italiani in fuga

Sul numero di questa settimana del magazine "il Venerdì de La Repubblica" c'è un micro articolo dal titolo: Cervelli in fuga?E' una legge della Fisica..ormai, e purtroppo siamo abituati all'emigrazione di menti eccelse all'estero, col rischio che in Italia ne restano sempre meno!Non posto un articolo sul luogo comune dei tagli e dello scarsissimo investimento nella cultura da parte di chi è stato eletto...rifletto su una prospettiva comune: chiunque, per motivi di lavoro o per motivi di studio, si trasferisce per un pò in qualsiasi altro paese europeo (e non solo)ha poi difficoltà a rientrare nel Bel Paese, che ormai è continuamente dall'estetista! Come se all'improvviso ci rendessimo conto che esiste l'illuminismo e l'oscurantismo dell'Italia è una morsa troppo stretta per poi rischiare di ritornare.

per chi fosse interessato seguite il link http://www.italiansinfuga.com/


mercoledì 10 novembre 2010

Diari persi...del liceo

oggi, facendo pulizia tra le mie cose, mi sono imbattuta nei miei zibaldoni, nei miei diari del liceo, con frasi e citazioni dei grandi pensatori, e in un taccuino nel quale annotavo le poesie che mi piacevano. Ne ho trovata una che avevo sentito in un film, una bella poesia, triste e riflessiva, come ogni poesia che si rispetta!

L'arte di perdere
L'arte di perdere non è difficile da imparare;
così tante cose sembrano pervase dall'intenzione
di essere perdute, che la loro perdita non è un disastro.

Perdi una cosa al giorno. Accetta il turbamento delle chiavi perdute,
dell'ora sprecata.
L'arte di perdere non è difficile da imparare.

Poi pratica lo smarrimento sempre più, perdi in fretta:
luoghi e nomi e destinazioni verso cui volevi viaggiare.
Nessuna di queste cose causerà disastri.

Ho perduto l'orologio di mia madre. E guarda!
l'ultima o la penultima delle mie tre amate case.
l'arte di perdere non è difficile da imparare.

Ho perso due città proprio graziose.
E, ancor di più, ho perso alcuni dei reami che possedevo, due fiumi, un continente.
Mi sono mancati, ma non è stato un disastro.

Ho perso persino te (la voce scherzosa, un gesto che ho amato).
Questa è la prova.
E' evidente, l'arte di perdere non è troppo difficile da imparare,
benchè possa sembrare un vero (scrivilo!) disastro.

Elisabeth Bishop

lunedì 8 novembre 2010

Time Limit

E' un'espressione comune, che getta sconforto quando la sentiamo dire: sei fuori tempo massimo! Come se tutti i nostri sforzi o le nostre speranze, di colpo, non avrebbero più motivo di esistere. L'abbiamo sentita a lavoro, in amore, al cinema, all'iscrizione al bando, alla chiusura di uno sportello...dappertutto e con la stessa arroganza disarmante. Quante volte le incomprensioni non si risolvono per una distonia "tempistica"; o non riusciamo a impegnarci in una cosa solo perchè pensiamo che siamo fuori concorso...ebbene, la risposta mi venne da un film sconosciuto, talmente sconosciuto che ancora adesso non ricordo il titolo, e scrissi la frase sul mio pacchettino di marlboro lights: Solo dopo la morte sei fuori tempo massimo!!..ce la possiamo fare, sempre!

sabato 6 novembre 2010

L'erba del vicino è meno verde

Secondo uno studio recente il piacere che noi traiamo da una cosa non dipende solo dal suo aspetto esteriore o dalle sue proprietà fisiche o chimiche, ma anche da fattori esterni, dal contesto, e dal significato che noi connotiamo. Noi crediamo di scegliere quello che ci piace, ma spesso accade il contrario, ossia ci facciamo piacere ciò che abbiamo scelto. Come a dire...la bellezza è negli occhi di chi guarda, l'uomo misura di tutte le cose. Ma quanto siamo consapevoli di questo? Quante volte ci piace un film, un libro, una persona perchè semplicemente crediamo sia speciale...sconfortante scoprire che gli psicologi ci dicono che in realtà siamo noi a dotare di meravigliosa bellezza..le cose su cui posiamo gli occhi!

venerdì 5 novembre 2010

Dedicato a chi non sa che cazzo fare e lo fa benissimo!

Tempo fa ho linkato il video seguente nella pagina fb di un amico, un giovane di belle speranze  che sono diventate  carine, forse passabili, a furia di dare un senso al suo futuro. è un dramma che unisce tutti noi, la paura per l'avvenire, l'impiego della laurea, e i soliti blablabla di rito. un gran bel conforto ci viene dal mal comune, ma anche dalla filosofia di questo monologo finale...dedicato a chi non sa che cazzo fare e lo fa benissimo!

giovedì 4 novembre 2010

Notte 351 da Mille e Una Notte

Un uomo del Cairo era stato così generoso da perdere tutte le sue ricchezze tranne la casa del padre. Per vivere doveva lavorare duramente.

Una sera dopo una giornata molto faticosa si addormentò sotto il fico del suo giardino e sognò un uomo zuppo d'acqua che gli disse .

L'uomo il giorno dopo partì e dopo un viaggio pericoloso arrivò a Isfahan. Fu coinvolto (suo malgrado) nell'incursione di ladri nella moschea ed arrestato dal Capitano delle guardie. Per farlo confessare fu battuto a colpi di canna di bambù fino quasi a farlo morire.

Il Capitano delle guardie alla fine gli chiese perché fosse andato lì se non c'entrava nulla con i ladri e l'uomo riferì del sogno...
Il Capitano delle guardie rise per la sua ingenuità: anche lui aveva fatto un sogno... Aveva sognato una casa al Cairo nel cui giardino in fondo ad un pozzo c'era un tesoro... Dice: . Il Capitano, credendo alla sua buona fede, lo lasciò andare.
L'uomo tornò di corsa a casa sua, andò nel giadino ed in fondo al pozzo trovò il tesoro.

Commento. Fidarsi di un sogno, si può? Sembrerai un ingenuo e tutti ti derideranno. Ma, forse, troverai un tesoro nascosto ai troppo realisti...
Ma è altrettanto possibile che non trovi proprio nulla e ti sembrerà insopportabile la derisione degli scettici. Eppure, se tieni veramente a te stesso, dovrai continuare a credere in quel sogno nascosto nell'angolo più segreto del tuo cuore ed a seguirlo con tutte le tue forze...

mercoledì 3 novembre 2010

Nodo alla gola

Un bel vecchio film del maestro del brivido Hitchcock. Seguendo il link di You Tube, riuscirete a vederlo tutto facilmente. Si tratta di un film che si muove sul doppio filo delle sperimentazioni: il primo il metodo di ripresa chiamato piano-sequenza, senza stacchi, se non quelli materiali della pellicola; e il secondo la rappresentazione di una coppia di fatto senza esplicito riferimento. Una buona storia, un’ottima regia (ovvio), un bel film da vedere!

martedì 2 novembre 2010

Gli ultimi saranno gli ultimi

"gli ultimi saranno gli ultimi" è uno spettacolo di Paola Cortellesi del 2006..costretta a letto con una pseudo influenza, l ho visto e ve lo consiglio. La performer si esalta in questa tragicommedia italiana che gravita intorno al mondo del lavoro. Una vicenda vissuta tutta in una notte, in cui si incrociano i destini di uomini e donne normalmente distanti tra loro: una fredda dirigente d’azienda piegata alle leggi di mercato, una ingenua poliziotta di provincia, un transessuale sarcastico e disilluso, un guardiano notturno pensionabile e trasandato, una saggia donna delle pulizie fissata con le canzonette e un bambino che sta per nascere…

La Cortellesi interpreta tutti i protagonisti di questa storia, in un monologo amaro e dissacrante.

lunedì 1 novembre 2010

Le Lune della Felicità

Le Lune di Pompei è una visita guidata di notte agli scavi, fatta di luci, ombre e parole…personalmente ho preferito quella della Reggia di Caserta, per certi aspetti più suggestiva. La cosa che mi è rimasta impressa è una frase, oggi lo chiameremo murales, scritta sulle mura di Pompei : Hic Felices Sumus – Qui Siamo Felici. I pompeiani erano così contenti di vivere nella propria città che spesso si leggevano scritte del genere per le strade, sintomo del benessere e dell’attaccamento alla propria terra. Quanto sarebbe bello dire lo stesso!