domenica 6 marzo 2011

L'oggi è un dono...per questo si chiama presente!


Ho iniziato a leggere un libro che mi hanno regalato per il mio ultimo compleanno “Il tempo che vorrei” di Fabio Volo. Ho preso il libro, e la seconda di copertina iniziava con una frase in corsivo di una canzone cantata da Janis Joplin: “I'll trade all my tomorrows for a single yesterday: cambierei tutti i miei domani per un solo ieri.” Sono rimasta molto colpita dalla frase, dalla sua romanticheria, da quella nostalgia per la felicità che è stata e che, evidentemente, spesso si stenta a ritrovare nel presente. Eppure, non la condivido! Sarà che la mia carta d’identità dice che sono ancora giovane, e che forse è prematuro pensare che il bello della mia vita l’ho già vissuto, ma davvero, se anche ne avessi settanta, vorrei sempre sperare che i miei domani, seppure pochi, siano comunque degni di felicità, piuttosto che rimpiangere emozioni passate. E qui mi viene in soccorso un genio del cinema italiano, Federico Fellini, che sul suo letto di morte espresse l’ultimo desiderio: “Innamorarsi ancora”, perché di sicuro ci rendiamo conto che siamo felici quando condividiamo le nostre gioie e dolori con una persona, ma è allo stesso tempo felice pensare che non sarebbe mai troppo tardi per innamorarsi di nuovo e iniziare daccapo la felicità, senza barattare i domani con lo ieri! 


mercoledì 2 marzo 2011

Fratelli di Talia...l'arte della commedia

Nel mese dei festeggiamenti dell’Unità di Italia, non può non parlarsi del divario Nord-Sud, eroicamente e simbolicamente rappresentato da due città, Milano e Napoli. Non mi soffermo sulla recentissima sconfitta in campionato, meglio sorvolare! Mi è semplicemente venuto in mente un film di Eduardo De Filippo, Napoletani a Milano. Il film mette in luce i luoghi comuni delle rispettive “popolazioni”, nordiste e sudiste; tali e tante, e inconsistenti realmente, al punto che alla fine, emerge chiaro che non esiste reale differenza e che veramente siamo fatti “della stessa pasta”. La fine contiene una riflessione magistrale; il protagonista immagina di andare da Milano a Napoli in tram, un mezzo tipico dello spostamento metropolitano, fantasticando e asserendo che le distanze geografiche (così come quelle culturali) scomparirebbero se la corsa in tram non avesse nomi di città, bensì nomi delle piazze delle strade, dei vicoli delle città: Piazza Duomo – Piazza Plebiscito! In realtà, col web 3.0, la nuova rivoluzione di internet: social network, google places, videochiamate, e intercettazione dei pensieri…il mondo è diventato veramente piccolo e a portata di mano: possiamo passeggiare per le strade di Dublino, e restare comodamente seduti sulla coperta a fiori della nonna; parlare con i soldati in Afganistan e non sentire nessun rumore esplosivo; brindare al capodanno cinese e ubriacarsi con la scusa dei festeggiamenti prolungati.. siamo tutti più vicini, eppure, continuiamo a non comunicare, a non capirci…quanto sarebbe più semplice se ci sentissimo cittadini del mondo e veramente fratelli d’Itallia (e oltre)?? 
PS proposta per NTV: treno supersonico Nola-Isolachenonc'è!